“Grazie Fred di avermi permesso di vivere questa emozionante passione.

Venti anni di miscele, di prove, di ricerche,  di fallimenti e successi provando a migliorare la tua invenzione.

Salvo poi capire, alla fine di un lungo percorso, di essere tornato al punto da cui tu sei partito prima che io nascessi. Hai rivelato al mondo la tua invenzione nel 1972 , l’anno della mia nascita. Ritengo sia una felice coincidenza! Con stima assoluta, Sergio.”

Arriva il momento nella vita di ciascuno di noi di tirare le somme e ringraziare, per quello che mi riguarda avrei molto da dire e probabilmente anche tante scuse da fare ma mi limiterò in questo libro a citare quei carpisti e amici che hanno lasciato un segno con la loro continuità, presenza ed importanza.

In questo importante capitolo non vorrei essere frainteso da chi, pur conoscendomi personalmente, non viene citato. Qui non si tratta di bravura o intensità del rapporto, ma semplicemente di aver avuto a che fare con la mia crescita personale nell’ambito della pesca alla carpa.

 

Fred wilton:

 

il primo della lista è un’ amico di penna che non ho mai avuto il coraggio di andare a conoscere di persona a causa di paure e limiti miei che mi hanno fatto temere di non risultargli così interessante come potevo esserlo per quello che riuscivo a trasmettere con una lettera. Nonostante io fossi un perfetto sconosciuto al di là della manica, Fred mi ha risposto decine di volte scendendo in particolari intimi e personali riguardanti la sua passione per la pesca e la sua famiglia, come io d'altronde ho fatto con lui. Che dire a Fred se non grazie per aver alimentato la mia passione legata a queste piccole palline di impasto di cui è il padre universalmente riconosciuto? Una passione che per alcuni versi mi ha salvato da uno sbandamento che poteva avere conseguenze molto brutte per il mio equilibrio personale. Per questo grazie, di cuore.

 

Giorgio Balboni:

 

Giorgio è stato la prima penna che ho letto per ciò che riguarda quella nuova tecnica sconosciuta che era il carpfishing. A lui devo il fatto di essermi emozionato ed aver intrapreso un percorso di conoscenza che mi ha permesso di arrivare dove sono arrivato. Ho conosciuto Giorgio molti anni più tardi, grazie alla comune amicizia con Sandro Minotto ed ho trovato una persona semplice e carismatica che mi ha trasmesso subito delle belle emozioni e che mi ha accolto in casa sua come fossimo amici da anni. Per questo motivo ti dico grazie, caro Giorgio.

 

Piero e Nadia Boscolo:

 

Nella vita di ogni pescatore vi è un negoziante di fiducia che ha saputo cogliere la scintilla negli occhi e che dosando i giusti consigli è riuscito a creare i presupposti per fare nascere una storia vincente. Per me Piero Boscolo e sua moglie Nadia sono stati dei precisi riferimenti, dei consiglieri sagaci e degli amici sinceri e per questo li ringrazio.

 

Mauro Lucchetta:

 

Grazie ai Boscolo ho conosciuto Mauro, il grande “Cambogia”, compagno di mille avventure! Un mix fra fratello maggiore, amico del cuore e riferimento da seguire. Le nostre vicissitudini personali, i nostri lutti così simili e la differenza di età, ci hanno fatto passare insieme gran parte della mia giovinezza  traghettandomi alla vita adulta. Non saprei come riuscire a ringraziare Mauro per tutto ciò che è stato per me perché queste emozioni non è possibile tradurle in parole senza che gli occhi si gonfino di lacrime.

 

Daniele Campello:

 

Grazie a Mauro ho conosciuto Daniele, il primo pescatore di carpe che ho ammirato, uno che catturava sempre e comunque più degli altri! Ci sono stati dei momenti della mia vita in cui ero più a casa di Daniele che non a casa mia e ricordo come sua madre e suo padre mi abbiano sempre accolto con un calore tale da farmi sentire perfettamente a mio agio. A Daniele devo gran parte delle conoscenze importanti che sono avvenute in quella fase e per questo e per la sua amicizia gli dico grazie.

 

Stefano Bonazza:

 

 

il compagno di pesca storico di Daniele mi ha sempre affascinato perchè eclettico e sognatore. Ho sempre ammirato il suo modo di essere e per alcuni versi ho invidiato il suo modo di affrontare la pesca e la vita. Nel corso della mia ho realizzato il sogno di acquistare una macchina come la sua e ho sempre sognato di aver il coraggio di cambiare vita inseguendo un sogno, desiderio questo che ho realizzato in parte non avendo avuto la forza ed il coraggio di andarmene dall’Italia. Per questo ti ringrazio con stima.

 

Massimo Mantovani:

 

Max è stato il primo Big del settore con cui ho fatto amicizia e di lui e della sua pazzia ho solo bei ricordi, così come ricordo tutto il materiale eccezionale CarpMax che ho avuto, le canne, gli avvisatori, le boilies i mixes e gli aromi. Max mi ha dato confidenza trattandomi, anche se non lo meritavo, come un suo pari e per questo lo ringrazio.

 

Sandro Minotto:

 

Sandro mi è apparso fra la nebbia dei canali una fredda mattina di novembre, un incontro mistico e onirico che rappresenta perfettamente il personaggio.

Io avevo sentito parlare di lui che era il detentore del record di peso per quello che riguarda il nord est dei primi anni '90, ma lui ovviamente non conosceva me.

Ci siamo incrociati molte volte senza apparente interesse reciproco, poi per caso ha deciso che ero degno della sua fiducia e da allora è nata un'amicizia che nella pesca ci ha portato a far nascere il marchio Big Fish, sapientemente indirizzati e contenuti da patron Fabio Boscolo.

Quindi grazie Sandro per esserti aperto nei miei confronti ed avermi fatto vedere la meravigliosa vastità della tua personalità.

  

Alessandro Boato:

 

Nella vita se nasci figlio unico ti manca sempre qualche cosa, un appiglio, un confidente e una persona che ti conosca a fondo senza bisogno di troppa comunicazione. La passione per la pesca ed il destino che sa inventare le soluzioni più strane, mi hanno regalato il fratello che mi mancava: "Ale Boato"! E questo legame è così forte e profondo che perfino per mia madre e per la sua noi due siamo fratelli e non serve aggiungere altro. Per Ale non ci sono ringraziamenti ma amore, incondizionato e per sempre e lui sa perché senza bisogno di leggerlo. 

 

Daniele Jimmy Moro:

 

Quando passi gli inverni in una tenda, perso nella campagna veneta in riva ad un canale, condividendo corpose colazioni dalla stessa pentola con un altro personaggio come te, non puoi che creare un legame particolare! Jimmy è stato uno dei pochi che hanno sopportato la mia compagnia in pesca ed io la sua e per entrambi è stato bello così, senza bisogno di aggiungere altro.

Daniele merita il mio particolare ringraziamento e meriterebbe il ringraziamento delle migliaia di appassionati e aziende che cuociono le esche al vapore perché è lui l’artefice di questo sistema di cottura.

 

Paolo Vecchi:

 

Grazie a Jimmy ho conosciuto il Paolone ed è grazie a lui che ho iniziato a impastare e a sviluppare una mia corrente di pensiero relativa alle esche perché in un periodo avaro di informazioni Paolo mi regalò una sua ricetta che mi servì come punto di partenza. Ci sono molte altre cose belle da dire di Paolo, del suo essere buono e scorbutico allo stesso tempo ma la distanza non ci ha mai permesso di avere un rapporto profondo quanto il personaggio avrebbe meritato.

 

Giancarlo Benuzzi:

 

Il mio presidente! Un amico maturo e un prezioso riferimento istituzionale che mi ha permesso di conoscere il mondo dell’associazionismo e che mi ha coinvolto in prima persona in manifestazioni e incontri che non mi competevano. Ma lui ha sempre avuto fiducia in me come io stima di lui e per questo lo ringrazio.

 

Stefano Pasquali:

 

Ringrazio Benuzzi anche perché grazie a lui ho conosciuto Stefano Pasquali, un amico fraterno e sincero, una delle persone più rette e buone che ho avuto occasione di conoscere nella mia vita, che mi ha permesso di capire quando l’essere umano può essere puro, brillante e bello. A Stefano devo dire grazie semplicemente per la persona che è e per la fortuna di potermi definire suo amico.

 

Fabio Boscolo:

 

Fabio è la persona che mi ha dato l’opportunità di esprimere un potenziale e di portare avanti una gratificante ricerca personale che di fatto mi ha condotto alla stesura di questo libro. In realtà lo ringrazio perché ha sempre avuto l’intelligenza di capire le mie sfumature più brusche e spigolose e le ha sapute incanalare in qualche cosa di positivo e di costruttivo.

 

Luca Foroni:

 

Un grazie a Luca Foroni per l’amicizia dimostratami e per aver creato la manifestazione che ha permesso a me e a migliaia di appassionati di incontrarci, interagire e stingere amicizia, il CarpItaly.

 

Luca Raccosta:

 

un altro Luca importante che mi ha permesso di creare le mie crazy ready made. Un ragazzo d'oro dalla grande professionalità ed ingegno, a mio avviso il miglior produttore di ready made sul mercato, scelto anche da carpisti del calibro di Leon per realizzare le esche. Grazie Luca per tutta la disponibilità e pazienza che mi hai concesso.

 

Stefano Forcolin:

 

chiudo in bellezza la lista degli amicin con Stefano, ricordando come la prima volta che ci siamo visti, incrociando lo sguardo in canale, probabilmente ci siamo “odiati” per poi ritrovarci più avanti negli anni ed imparare a conoscerci apprezzando i reciproci pregi. Il Forco è una persona che ammiro e che mi rende positivo facendo emergere quel poco di buono che c’è in me. Lo devo ringraziare come carpista perché le più belle storie che ho letto in questi anni provenivano dalla sua penna e lo devo ringraziare come uomo perché mi regala la sua preziosissima amicizia che per me è stata più volte ossigeno mentre soffocavo. Grazie Forco, ti voglio bene.

 

La menzione d'onore spetta alla mia compagna Nicoletta, il grande amore della mia vita che è riuscita a colmare quei vuoti che solo la pesca arginava, regalandomi una seconda giovinezza che mi ha permesso di dare un senso a tutto questo. Ti amo e ringrazio l'universo per aver permesso di trovarti sul mio cammino.

 

Voglio infine concludere con le uniche scuse che sono rivolte  a Marco e Giulia, miei figli adorati che sono gli unici ad averci rimesso a causa della grande passione che mi ha divorato per anni e mi tenuto spesso lontano da loro sacrificando momenti di vita insieme.