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Ready made, chi le produce?

A volte capitano delle occasioni che sembrano guidate dal destino e da coincidenze quantomeno strane.

I miei ultimi articoli sul blog hanno riguardato le esche “ready made”, ovvero le boilies pronte che si possono comprare nei negozi, ed oggi mi capita l’occasione di visitare una grande azienda con potenzialità da leader Europea del settore!

Quindi ho preso al balzo l’occasione e mi sono “buttato nella mischia ”sfruttando l’invito di TECNOZOO, colosso della mangimistica, visitando lo stabilimento di Torreselle dove è sita l’area industriale produttiva dedicata alle boilies (e non solo).

Non sono nuovo a questo tipo di esperienze e mi era già capitato di visitare grosse realtà produttive quando ero tester ufficiale di Richworth Streamselect, azienda numero uno al mondo negli anni a cavallo del 1990 e 2005, nonché prima azienda a produrre le boilies a livello industriale (si deve a Richworth il concetto di ready made!) fin dai primi anni ’80!

 

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Ho poi avuto occasione di visitare altre aziende europee dedite alla produzione OEM (conto terzi) grazie al mio ruolo di ricerca e sviluppo come consulente aziendale (fra le quali il maggior produttore europeo attuale)per ampliare la conoscenza dei processi industriali e dei materiali ed additivi specifici usati in questo settore.

Diciamo che sono andato preparato e sono comunque rimasto molto stupito!

Come mai vi chiederete?

Beh, lo potete capire facilmente dalle immagini a corredo di questo articolo…

Tecnozoo è un azienda di dimensioni fuori dalla norma, la classica azienda dove entri in una reception con 3 centraliniste/hostes e dove devi lasciare i dati personali con tanto di orario d’ingresso e certificazione dell’orario d’uscita, oltre allo scopo della visita rigorosamente su invito!

Il focus di tutta la mattinata è stata l’estrema precisione gestionale dei processi produttivi tipici di un azienda con tutte le certificazioni europee e con tutte le fasi delle lavorazione gestite “al grammo” da programmi tecnologici e computerizzati!

Daniel, il mio cicerone per il tour (durato un ora!) è il responsabile del settore esche ed è coinvolto in maniera attiva anche nella realizzazione dei macchinari impiegati e della gestione elettronica di questa mega fabbrica. Grazie al suo ruolo è quindi riuscito a spiegarmi dei dettagli produttivi altrimenti difficili da immaginare.

Ma veniamo al dunque, il settore esche di Tecnozoo è ovviamente una piccola porzione del colosso che per lo più produce integratori e mangimi per animali da reddito, collocata però all’interno dei sistemi logistici, di controllo e di gestione della struttura.

Questo significa pieno accesso a TUTTE le materie prime possibili ed immaginabili, controllo computerizzato al grammo delle formulazioni e delle miscele, produzione in proprio di tutti quegli elementi specifici dedicati all’attrazione necessaria e monitoraggio continuo con rigorosi protocolli di controllo qualità.

L’azienda tratta principalmente di benessere animale ed ha quindi al suo interno un laboratorio veterinario gestito da chimici e dottori in grado di creare, controllare e valutare tutti i prodotti costruiti in azienda (boilies incluse).

Da questo punto di vista ritengo questa realtà unica a livello europeo in quanto tutte le mie esperienze precedenti mi hanno fatto capire che in genere le aziende che si occupano solo di pesca sportiva non hanno le potenzialità per avere centri di ricerca interni così strutturati e si devono quindi rivolgere a consulenze esterne.

L’innegabile vantaggio di questo processo è poter certificare un prodotto rispetto a TUTTE le più rigorose regole e leggi della mangimistica che prima o poi limiteranno in maniera pesante quelle non attrezzate allo scopo.

L’altro fondamentale vantaggio di fare parte di una tale realtà è la possibilità di attingere a quantitativi di materie prime nell’ordine delle svariate tonnellate (guardate la mia foto sotto la cisterna del melasso di canna da zucchero…o in mezzo ai big bag di estratto di lievito!!).

Materie prime che possono arrivare da tutto il mondo sfruttando la rete globale a cui sono connesse queste tipologie di azienda.

In pratica questo cosa significa?

Significa che possono formulare le boilies usando tutte farine idrolizzate, le più costose, digeribili, solubili e concentrate! E mantenere un prezzo di produzione estremamente concorrenziale, grazie anche all'impiantistica di ultima generazione capace di ridurre al minimo i costi produttivi.

Mi ha molto stupito la presenza dell’uovo fresco liquido (in versione pastorizzata)che non mi aspettavo!

Ricordo ancora il bilico di uova in guscio scaricato nel piazzale della Richworth, ma erano tempi primitivi in cui non vi era alcuna regolamentazione specifica per il settore, mentre ora risulta quasi impossibile maneggiare le uova che sono un alimento facilmente contaminabile e deteriorabile.

A causa di queste restrizioni, i maggiori produttori europei in genere non usano l’uovo fresco ma preferiscono surrogati in polvere o additivi più facili da stoccare e certificare.

E quindi come fanno in Tecnozoo ad essere perfettamente in regola e mantenere la tradizione dell’impasto delle boilies che prevede questo ingrediente fin dagli albori?

 

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La loro filiera produttiva è talmente precisa e monitorata che l’uovo arriva in azienda esattamente nel momento in cui serve e viene immediatamente utilizzato senza alcuno stoccaggio o contaminazione! Un sistema semplice ma purtroppo possibile solo per chi ha il potere di concordare con il fornitore il giorno e l’ora in cui gli serve il semilavorato!

Formulazioni precise al grammo, ampio utilizzo di idrolizzati e preziosi liquid food, aromi ed appetanti creati appositamente per il committente finale gestendo quindi una personalizzazione concordabile al singolo amminoacido.

In genere il progetto viene costruito "a tavolino" coniugando le richieste del committente con la consulenza dei tecnici veterinari e degli sviluppatori della miscela di base, alla quale si possono aggiungere le tipologie più adatte di ingredienti tecnici, spaziando dagli idrolizzati, alle vitamine ed integratori fino anche ai singoli amminoacidi. Oltre ovviamente a concordare la tipologia di esche (affondanti, hookbait, pop up, bilanciate ecc.) i diametri (da 16 mm. a salire) i colori e il confezionamento. Ovviamente ogni azione viene preventivata in funzione del quantitativo richiesto che è impostato su dei minimi d'ordine distribuiti su più lotti annui. A questo punto si realizzano i prototipi e si confermano le aspettative facendo partire la produzione finale. 

Queste le chiavi di volta che mi permettono di affermare che questa è in assoluto l’azienda con le maggiori potenzialità che mi sia capitato di visitare nella mia ventennale esperienza nel settore.

 

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A titolo squisitamente personale mi sento anche di dire che Daniel è persona molto competente e interessata a produrre solo eccellenze che possano fregiarsi dell’appellativo “Carp friendly” ovvero di prodotti che tengono a cuore anche il benessere animale (cosa questa non scontata) limitando e eliminando tutte le sostanze chimiche (ad esempio i conservanti) ambigue e rimodulando il tutto grazie all’uso di vitamine e altre sostanze vegetali più consone ed adatte. 

L’azienda tutta si pregia di una preziosa certificazione NON OGM e di altre particolarità che tengono gli animali in grande considerazione.

Tutto questo basta per fare delle super boilies?

Direi di no…

E questa affermazione vi serva pure per capire che la mia visita non sottintende alcuna collaborazione con il colosso!

Non basta avere tutto questo a disposizione, ci vuole anche passione, esperienza e consapevolezza di ogni progetto.

Così come ogni progetto deve essere spiegato al pescatore perché lo possa utilizzare nel migliore dei modi!

Come si muove l’azienda in questo contesto? Collaborando con club di carpisti della zona, cercando di testare i prodotti e i prototipi sul campo e con tutte le sfumature del caso e raccogliendo dati per incrementare il knowhow dell’azienda stessa.

E gestendo la produzione OEM, ovvero quella commissionata da clienti esterni come prestigiosi brand e negozi del settore.

Questa strada permetterà loro di diventare grandi e perché no anche i numeri uno sul mercato!

Le premesse ci sono e io glielo auguro di cuore.

Nel frattempo aspetto di vedere alcune campionature commissionate da Big Fish…per vedere se ci ritrovo parte di quell’anima che io mettevo nei prodotti…

Ma questa è un’altra storia…

Guardatevi le foto…meritano e non capita spesso che un’azienda così permetta di scattarle!

 

Chiudo questo articolo che spero vi sia piaciuto ribadendo la mia estraneità commerciale con le aziende che nomino nei miei articoli. Scrivo per passione e con scopi didattici per farvi conoscere cosa c’è dentro le palline che comprate e come sono prodotte e ribadisco quindi di essere disponibile a visitare e vedere anche altre realtà produttive purchè in linea e in regola con le attuali norme vigenti nel settore.