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Minaccia dal cielo

Minaccia dal cielo

 

 

Per un pescatore, qualsiasi sia la disciplina di cui esso possa essere praticante, è fondamentale, per una corretta crescita tecnica, la raccolta di una grande quantità di informazioni, queste non rischieranno mai di essere troppe, per questo motivo la stampa specializzata di ogni settore occupa un ruolo di primissimo piano in questa campagna ininterrotta di divulgazione. A questo proposito, sento lamentare da qualche appassionato che queste riviste non riescono più a sfornare veri e propri “scoop” o quantomeno delle novità degne di tale nome. A questo riguardo sento di dare un mio parere che consiste nel far capire a chi si lamenta che le riviste non esistono solo per gli esperti, ma si devono anche preoccupare dell’accompagnamento dei primi passi dei neofiti ; in secondo luogo ,se tutti quanti noi ,leggessimo gli articoli con il solo intento di imparare, scopriremo che ciò è sempre possibile in quanto ogni lavoro proposto è frutto di esperienze individuali maturate sul campo che non possono essere mai uguali a quello che altri hanno provato in medesime circostanze, di sicuro una sfumatura o un dettaglio lo scopriremo, c’è sempre da imparare...se c’è umiltà! Anche i clubs stanno facendo molto in questo senso riuscendo a calamitare l’attenzione di tantissimi praticanti organizzando dei momenti nei quali si creano le condizioni per aumentare notevolmente il nostro bagaglio tecnico. Altra fonte oramai molto avanzata alla quale attingere, è offerta da Internet con la nascita di siti che offrono al visitatore informazioni ad alto livello . I video sono diventati una sorgente alternativa per chi non ha troppa voglia di leggere, i lavori maturati ultimamente hanno raggiunto alti standard qualitativi sinora mai raggiunti in altre tecniche. Esiste però un modo insostituibile di fare esperienza, di raccogliere informazioni, sicuramente è il sistema con la più lenta assimilazione ma alla lunga quello che ci farà diventare dei bravi carpisti: stiamo parlando di andare a pesca; pescare non vuol dire assolutamente, catturare, ed è per questo motivo che il nostro umore rimarrà buono anche dopo un sonoro cappotto, consapevoli del fatto che, dopo una giusta analisi, avremo nel nostro bagaglio, una lezione in più. Per migliorare è altresì fondamentale non fossilizzarsi pescando nelle stesse acque a meno che questo non sia un fattore premeditato, atto alla realizzazione di un piano ben preciso (es. scoperta del patrimonio ittico). La nostra crescita è direttamente proporzionata a esperienze diverse, in luoghi diversi. Proprio da varie avventure è partito lo stimolo per poter sviluppare l’argomento che approfondiremo in questo appuntamento. In più di un’occasione (ed in acque diverse) mi sono trovato a dover arginare veri e propri attacchi portati da uccelli acquatici direttamente alla mia azione di pesca . Questi disturbi molte volte hanno fatto sentire il loro peso, inficiando direttamente sugli esiti delle sessioni, tanto da costringermi a mettere a punto qualche piccola strategia che mi permettesse di guardare al futuro con più ottimismo. La prima fase di questa anomala situazione stà nel percepire quanto prima di ciò che stà per verificarsi, un continuo studio del piano d’acqua porterà in evidenza un certo movimento di uccelli acquatici sopra le vostre zone di pesca. E’ importante sapere che la conoscenza delle razze non vi sarà d’aiuto, nelle mie battute ho incontrato cigni, cormorani, gallinelle d’acqua, folaghe e ho potuto constatare che quando la loro presenza si faceva un po' troppo insistente sono sempre riusciti a guastare la festa. Si può affermare che gli unici della lista incapaci nell’immergersi oltre il metro di profondità sono i cigni artefici d’altro canto di veri e propri scempi nella pesca in acque basse , situazioni che prevedono l’attuazione di particolari stratagemmi in grado di allontanare l’uccello dalla zona. Molte delle altre razze di nostro interesse, possiamo tranquillamente includerle nella famiglia dei pescatori in quanto per esigenze alimentari sono abituati ad immergersi anche fino a 5 metri di profondità. Tutti hanno imparato le qualità nutritive e gustative di boilies e granaglie tanto da non abbandonare una zona se non debitamente ripulita. Molte volte ho avuto la sensazione che le carpe non amino cibarsi assieme a volatili invadenti, ma piuttosto che una zona interessante per gli uccelli si trasformasse automaticamente in area disturbata per le carpe. Molto spesso il problema viene evidenziato da una vera e propria abboccata, la nostra conseguente ferrata andrà a vuoto, ed il rammarico sarà più forte nel momento in cui vedremo riemergere un “simpatico pennuto” dalla zona interessata. Il ricordo di questo triste passaggio lo troveremo sulla boilies, la quale avrà impresso il caratteristico segno della “beccata” Era successo più volte e in diversi luoghi, dall’analisi andava per affermarsi un unico comune denominatore: tutti questi eventi avvenivano con la luce diurna, mai tutto ciò si era verificato con le tenebre. E’ facile intuire che questi animali attaccano in favore di luce adoperando la loro vista più di ogni altro senso. Soluzione istintiva quella di attaccare all’hair esche che non contrastino cromaticamente con la colorazione del fondale e che anzi possano camuffarsi con esso, evitare tassativamente l’uso di boilies dai colori sgargianti, per indirizzarci verso sfumature della superfice interessata . Ho potuto altresì verificare la validità che un innesco galleggiante possiede, nel senso che essendo mobile diventa difficile da “acchiappare” a differenza di un’esca affondante “piantata” al fondo. Con tali accorgimenti sono riuscito a debellare una serie di attacchi che folaghe indemoniate portavano ai miei inneschi lontani 300 metri , una situazione che oltre ad essere debilitante per la pesca, risultava essere molto frustrante...Parentesi aperta per la pesca tra i canneti con basso fondale: capita spesso di avere dei commensali indesiderati, cigni curiosi e “rissosi” fanno da padroni , in queste situazioni è meglio scegliere di entrare in azione in orari serali, quando la loro attività è ridotta, resta la certezza che anche l’uso di maniere “forti” nella difesa del nostro territorio fa da buon deterrente, è meglio comunque accertarsi sempre che nei paraggi non vi sia un nido perchè in questo caso ogni tentativo sarebbe vano oltre che ingiusto. Analizziamo ora un altro tipo di situazione che ci  può interessare. All’alba di una nebbiosa giornata di Ottobre mi trovai a contare ben 22 uccelli (folaghe e gallinelle d’acqua) sopra la mia zona, con il risultato di ottenere una serie di false partenze e la pastura che calava vistosamente nell’intento di rimpinguare quelle “belve assatanate”. Stanco e frustrato dalla situazione di totale impotenza decisi di agire di conseguenza: sostituii gli inneschi come accennato in precedenza per annientare gli attacchi diretti agli hair rig, il problema evidentemente non era risolto dal momento che con un binocolo riuscivo a scorgere le loro emersioni con le boilies fra il becco e dopo insistenti tentativi di riuscire ad ingurgitarle. Attesi il buio e spostai il marker sul quale stavo pescando, sostituendolo con un limone che per il suo peso è possibile tenere sotto il pelo dell’acqua rendendolo  così invisibile dalla superfice ma sempre individuabile . Lo stesso marker fu spostato lontano dalla mia zona e ,calato, fu pasturato attorno con granaglie miste e qualche boilie, il tutto ben sparso nell’area. Il mattino successivo il responso: nel mio settore non c’era anima viva, l’intero stormo si era “appollaiato” sul solito marker che ebbi cura di tenere “interessante” in egual maniera. Ho solo il rammarico per non aver avuto l’acume tattico di calare una lenza in quei paraggi. Se a questo punto sulla vostra zona di pesca dovesse presentarsi qualche altro “curiosone” siete titolati nel metterlo sotto mira con un paio di “cobrate”: funziona! Una tecnica di pesca come il carpfishing , che prevede svariate ore di applicazione porta a conoscenza di una moltitudine di problemi, più o meno gravi, più o meno influenti, problemi di questo tipo troveranno sempre una soluzione, quello che mi preoccupa sono altre cose, parleremo anche di questo...