Quando si parla delle qualità specifiche dell'esca tutti si focalizzano sulla componente attrattiva.

 Nell'immaginario del pescatore la boilie deve attirare la carpa e spingerla ad alimentarsi anche se si trova a chilometri di distanza, come la leggenda metropolitana dello squalo che sente l'odore del sangue da distanze considerevoli.

 Parlando di organi di senso e olfatto, abbiamo già chiarito questo concetto, ma è bene ricordare che le distanze cui facciamo riferimento sono nell'ordine dei decimetri, fatta eccezione per le acque correnti dove il moto dei liquidi può amplificare la misura.

 Per entrare nello specifico di questo interessante argomento, dobbiamo definire due stadi di attrazione, primario e secondario.

 Il primario è la capacità dell'esca di veicolare segnali interessanti nell'acqua.

 Questa qualità determina un interessamento della carpa nei confronti dello spot pasturato, delle boilies in pastura e anche di quella innescata.

 Diciamo che questa fase rappresenta uno stimolo importante verso l'assaggio dell'esca, momento cruciale attraverso il quale la pallina e l'insidia collegata possono entrare fisicamente nella bocca del pesce.

 Se ci fosse una sola boilie sul fondo e questa portasse il terminale con l'amo, il gioco si potrebbe chiudere qui, ma questa è un'eventualità molto remota che capita quando pasturiamo con il method mix, la pastura da fondo, il pellet o altri elementi solubili.

 I video subacquei, ci dimostrano come le carpe non restino subito attaccate al nostro terminale e come sia necessario per il pesce assaggiare esche libere per poi cibarsi con confidenza di quella innescata. In particolari frangenti si catturano carpe con inneschi di plastica colorata, facendo leva sulla curiosità visiva quando il pesce arriva in prossimità del terminale, grazie all'attrazione primaria. L'attrazione primaria è collegata ai sensori (taste buds) posti sui baffi e all'esterno della bocca del pesce, per cui possiamo certamente definire che il senso che guida questa fase è l'olfatto.

 Le sostanze che regolano quest’attrazione fatale sono tutte quelle in grado di uscire dalla boilie e cioè quelle dotate di una certa solubilità.

 I principali elementi di questa categoria sono gli aromi, complesse soluzioni di sostanze chimiche primarie disciolte in un solvente che crea un costrutto aromatico completo e definito, con un odore codificato come fragola, scopex, crab ecc.

 I dolcificanti di sintesi sono altri prodotti interessanti che, oltre ad imprimere un gusto dolce all'impasto, trasmettono in acqua le loro componenti chimiche che si sono dimostrate attrattive in molti esperimenti.

 Ultima categoria decisiva sono i liquid food, termine generico che indica la forma liquida d’idrolizzati e predigeriti, principalmente di origine animale (con qualche eccezione vegetale tipo la salsa di soia, gli estratti di tiger, la melassa, il CSL e il miele) ricchi di zuccheri semplici, sali minerali ma soprattutto proteine scomposte e singoli amminoacidi.

 La differente idrosolubilità determina una maggiore o minore attrazione specifica, per cui in genere le forme più liquide sono le più veloci.

 Attenzione a non fraintendere la velocità e farla diventare sinonimo di efficacia!

 Paradossalmente uno stimolo che si diffonde lentamente, ma per molte ore consecutive, rappresenta la chiave di volta per la cattura degli esemplari di mole maggiore che a volte disdegnano la chimica troppo aggressiva perché sospetta!

 L’attrazione secondaria è quella esercitata dal gusto dell’esca che spinge e convince il pesce a ricercarla e alimentarsene con continuità.

 Questa proprietà è operata dagli organi di senso posti all’interno della bocca del pesce, in questo caso è il senso del gusto a coinvolgere l’animale.

 Il sapore della boilie è dato principalmente dagli ingredienti solidi inseriti nel mix e da quelli liquidi che non sono fisicamente in grado di passare all’esterno (olio essenziale e olio alimentare).

 Se l’esca non incontra il favore gustativo della carpa, quest’ultima ne assaggi alcune e poi distoglie il suo interesse dalla mangianza, facendo diminuire drasticamente la possibilità di cattura.

 S’intuisce chiaramente che in un’esca da pasturazione, la parte gustativa è fondamentale per la riuscita della strategia, così com’è importante il fatto che la pallina sia interessante dal punto di vista nutrizionale.

 Ci sono molteplici ingredienti solidi in grado di caratterizzare una boilie e questi si possono dividere sostanzialmente nelle categorie dei vegetali e degli animali. Farine grasse di nocciole, arachidi e loro derivati, farine animali, predigeriti e loro derivati rappresentano la scelta gustativa più comune.

 Le essenze di piante e spezie sia in forma liquida che solida, sono scelte altrettanto valide in grado di modificare il gusto di una pallina partendo da dosaggi molto bassi nell'ordine di poche gocce per chilogrammo, come ad esempio oli essenziali di aglio, porro, pepe ecc.

 I liquid food già trattati in attrazione primaria, rappresentano una scelta efficace anche per innescare quella secondaria e questo dovrebbe farci capire perché queste sostanze stanno monopolizzando il mondo delle moderne esche da carpa, anche quelle confezionate.

 Se analizziamo le moderne ready made proposte da aziende che ormai sono sul mercato da più di vent’anni, si capisce che i liquid food sono ormai presenti in numerose versioni.

 Da questo punto di vista si giustifica la scelta di bait guru di eleggere le variazioni aromatiche del 50/50 (da qui in avanti definite caratterizzazioni) a perfette esche all-round ad ampio spettro di utilizzo che peccano in efficacia solo nelle lunghe campagne di pasturazione preventiva.

 Al nostro teorema "Solidi che nutrono e liquidi che attraggono" potremmo aggiungere l’appendice che i semi-solidi attraggono e nutrono.