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Red birdfood story

Quando si parla di birdfood mix non si può non nominare l’ingrediente più famoso in assoluto per quello che riguarda questa categoria di prodotti, il Robin red.

 Questo stranissimo pastoncino speziato colpì l’attenzione dei carpisti fin dagli anni ’70 ma il suo utilizzo specialistico si deve ad un pescatore del Kent (coevo di Fred Wilton), tale Jan Booker il quale salì alla ribalta grazie al suo strepitoso birdfood mix rosso, composto da Robin red, Nectarblend e Casilan.

 Di questo mix primordiale non si conosce la ricetta precisa, anche se è facile intuire seguendo lo stile dell’epoca, che i tre ingredienti fossero inseriti in parti uguali fino a raggiungere la Libbra di peso.

 Anche Rod Hutchinson fu grande estimatore di questo ingrediente che venne inserito come componente essenziale del suo The Red Robin Mix della linea I.T.M di Catchum.

 Il mio amore ed interesse per questo straordinario prodotto nacque nel 1998 quando, insieme a Sandro Minotto, ne acquistai un intero sacco da 20 kg. direttamente da Haith’s.

 Ricordo ancora la fragranza, l’untuosità, il gusto ed il prezzo esorbitante pagato in termini di trasporto per ottenere questo ingredienti dei nostri sogni che divenne parte integrante del mio birdfood rosso (che chiamavo Robin red mix) e di diversi mix a base di farine di pesce che Sandro usava con successo in canale.

 

(Tutto sul robin red in questo video)

(Come fare il Robin red in casa in questo video)

 

 Con quella spedizione arrivarono altri interessanti prodotti speziati dalla stessa azienda tipo lo Spanish Red Pepper, un pastone pieno di paprika e pepe, il Red Factor un biscotto dolce con una lieve integrazione di carotenoidi e il red band, una miscela di semi per piccioni addizionata di anice.

 Non esistevano molte varianti di pastoni pigmentanti, ovvero addizionati di fattori specifici (carotenoidi) in grado di virare al rosso il piumaggio degli uccellini e certamente nessuno si avvicinava per gusto all’originale prodotto Inglese.

 

(Tutto sui pastoncini in questo articolo, clicca qui)

 

 Ma cosa c’è di differente in termini pratici fra il birdfood giallo  già descritto nel precedente paragrafo e queste variazioni colorate e speziate?

 Sostanzialmente il gusto più deciso e la componente speziata che rende il tutto particolarmente assimilabile e stimolante per il sistema digerente dell’animale.

 

(Se non hai visto la ricetta del birdfood giallo la trovi qui)

 

 Il mio rapporto con il robin red mix è legato a ricordi di pescate eccezionali svolte durante il periodo estivo in acqua temperata dove gli oli e le sostanze attrattive contenute in questa miscela esercitavano il massimo potenziale, consentendo una forte attrazione verticale del pesce (queste particelle si muovono dal fondo verso la superficie) proprio nel periodo dell’anno in cui le carpe comunque tendono a sostare negli strati più superficiali d’acqua e devono quindi essere guidate verso il basso in prossimità dell’esca e della nostra pastura di richiamo.

 I miei primi tentativi di saggiare le potenzialità del Robin Red sono riconducibili alla caratterizzazione del 50\50 già descritta nell’intervento dell’amico Stefano Forcolin che mi fece intuire le possibilità di sviluppo di questo tipo di sostanze, inserite in un mix opportunamente costruito.

 

(Le ricette del 50/50 di Stefano forcolin)

 

 Confrontai prodotti apparentemente simili come lo Spanish RRR, il pastoncino rosso di Ravasi ed il pigmentante della Quikò ed  il successo in pesca decretò la superiorità del prodotto Haiths.

 Non è un caso quindi che Robin Red sia comunemente usato da decine di case produttrici di esche e rappresenti uno dei pochi punti d’incontro universalmente riconosciuti!

 

 Nello sviluppo del progetto Red birdfood quindi questo divenne l’ingrediente di punta, inserito in una struttura decisamente più tosta come gusto e come nutrimento rispetto al percorso individuato per il Giallo.

 Dopo numerose stagioni di prova, mi attestai come dosaggio ideale di Robin Red fra i 100 e i 180 grammi massimo, soglia oltre la quale l’efficacia non aumentava più in rapporto al costo.

 Al prodotto Britannico affiancai il fantastico CèDè Belga all’uovo ed addizionai il tutto con soia, isolato di soia, latte scremato e amido di patata per contrastare l’effetto slegante degli ingredienti di base.

 La ricetta prevedeva quindi:

 

   -35% di pastoncino Cèdè

   -20% di farina di soia tostata Nurupan

   -20% di latte scremato spray

   -15% di Robin red

   -05% di isolato di soia

   -05% di amido di patata

 

 Questa rimane per me una ricetta di riferimento che mi sento di suggerire senza remore e che funziona altrettanto bene anche se costruita esclusivamente con prodotti Haith’s, sostituendo il pastoncino per canarini CèDè con l’Inglese Nectarblend, nelle stesse quantità e proporzioni.

Questa ricetta venne commercializzata a stretto giro di clientela e su richiesta per diversi anni, venendo poi tolta dalla disponibilità con l'uscita del pià performante Red fish mix.

 

(clicca qui per la ricetta del Red fish mix)

 

 Mi viene da aggiungere che oggi ci sono molti pastoncini tecnici disponibili sul mercato che si prestano a sostituire la base indicata in questa ricetta specifica, cercando magari di rispettare il bilanciamento nutritivo facilmente verificabile osservando le schede tecniche e che questo tipo di ricette basilari siano particolarmente adatte per verificare la funzionalità degli ingredienti prima di strutturare prodotti e percorsi più complessi e dispendiosi.

 

( Visita il sito di uno dei migliori produttori italiani ed europei di pastoncini)

 

 La mia particolare ed efficace ricetta aromatica, prevedeva di potenziare l’effetto stimolante dei carotenoidi inserendo il licopene, sfruttando un ingrediente naturale particolarmente ricco di questa sostanza ed eccezionalmente a buon mercato, il concentrato di pomodoro.

 Per un chilogrammo di mix si aggiungono 100 ml. di triplo concentrato di pomodoro e si impasta con 3 uova,30 ml. di olio di fegato di merluzzo, 7 ml. di aroma scopex, 10 gocce di olio essenziale anice e 7 ml. di dolcificante talin fino a completo assorbimento, per poi completare con il solito processo che prevede di aggiungere un uovo alla volta Q.B.

 

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