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Pasturazione preventiva

Pasturazione preventiva è un termine generico che identifica l'atto di gettare delle esche prima della pescata in modo da abituare il pesce alle nostre boilies, renderlo più sicuro e confidente sullo spot e migliorare le probabilità di cattura.

Essendo una definizione, si presta logicamente a differenti interpretazioni personali che possono generare incomprensioni fra gli appassionati che portano a non cogliere le differenze di utilizzo di un mix rispetto ad un'altro.

Si tratta probabilmente della strategia che permette i migliori risultati in termini di resa tanto che, alle volte, si elimina del tutto il rischio del"cappotto" garantendo ad ogni uscita regolarità di cattura. Ovviamente richiede impegno fisico ed economico tali da rendere fondamentale un'attenta analisi costi/benefici prima di intraprendere il percorso.

Le pillole di bait guru servono essenzialmente a fare chiarezza e quindi vediamo di affrontare l'argomento con semplicità identificando 3 differenti situazioni che determinano esigenze diverse per quello che riguarda la scelta della boilie.

La prima situazione è a mio avviso la più comune, quella con cui mi confronto maggiormente e che mi porta a credere che il 90% degli appassionati Italiani si trovino in questa situazione:

 

   - la pasturazione preventiva che avviene alcuni giorni prima di pescare

 

Si tratta di quelle occasioni in cui identifichiamo preventivamente lo spot, lo analizziamo e riusciamo a portare in acqua 1-2 volte prima della pescata un quantitativo sufficiente di esche per stimolare il pesce presente nell'area.

In questo tipo di approccio conviene usare esclusivamente l'esca che poi andremo ad innescare, senza correre il rischio di distrarre il pesce con molteplici stimoli alimentari. Questa strategia funziona meglio usando esclusivamente le boilie come esca, con unica eccezione rappresentata da particle come la tiger nut e le arachidi.

Risulta difficile dare un quantitativo standard perchè le situazioni sono molteplici, però volendo avere un dato di riferimento, diciamo che in un paio di volte diamo 4-5 kg. di palline.

Questo è il motivo per cui i "session pack" proposti dalle aziende sono in genere sacchettoni con questi quantitativi.

Tutte le caratterizzazioni del 50\50 che appaiono sul sito e nelle pillole sul blog, sono IDEALI per fare questo tipo di pesca qui.

(clicca qui per una ricetta molto adatta per questo tipo di approccio)

La componente FONDAMENTALE da curare nell'esca è il GUSTO, perchè risulta vincente il fatto che la carpa apprezzi il sapore della pallina continuando ad alimentarsi e a ricercala nello spot.

Il fattore nutrizionale è secondario perchè non ci sono le tempistiche adatte ad un riconoscimento del valore nutritivo degli ingredienti da parte del pesce.

Per questo motivo le esche ready proposte come "baiting" hanno un prezzo molto conveniente in quanto realizzate con ingredienti solidi molto semplici (in genere dei birdfood mix) e studiate soprattutto dal punto di vista aromatico/gustativo.

Come potete immaginare questa azione è molto efficace se nell'area pasturata il pesce è già presente oppure se ci arriva proprio per alimentarsi. Capite bene che il successo di questo tipo di approccio è 70% conoscenza dello spot e 30% esca.

Una strategia vincente è rappresentata dalla ricerca "a vista" del pesce oppure dei segnali della sua presenza (grufolate, salti ecc.).

Gettare delle buone esche "sulla testa" delle carpe implica una elevata possibilità di catturarle in quell'area nelle 24 ore successive.

Se non si hanno avvistamenti affidabili, ci si deve basare sulla conoscenza della limnologia del bacino, che porta alla comprensione di dove potrebbero essere i grossi esemplari in quel determinato periodo o stagione.

Altrimenti conviene studiare lo spot con strumenti elettronici all'avanguardia (come gli ecoscandagli di ultima generazione) alla ricerca degli "archi" di pesce più promettenti.

 

   -la pasturazione durante una pescata che dura più giorni

 

Ci siamo capitati tutti programmando la classica settimana di pesca nel lago o fiume top dove puntare al personal best.

In genere località lontane dal domicilio che non consentono di preparare il posto preventivamente.

C'è molta letteratura al riguardo che fa riferimento alla cosi detta pasturazione piramidale, citata dal Rod Huchinson negli anni '80 a proposito della pesca nei grandi bacini francesi e poi riportata in auge da Leon Hoogendijk che ne parla a fondo nei suoi libri.

In pratica si tratta di un grosso condizionamento di volume che intercetta quanto più pesce possibile fin dal primo giorno, al fine di creare un'area artificiale di interesse alimentare, sfruttando anche l'effetto sinergico della frenesia causata dalle specie minori.

Poi si regolerà l'apporto di pastura nei giorni seguenti in funzione dell'attività delle carpe presenti.

All'inizio servono grandi volumi di esche di tipologie e dimensioni differenti, per rendere confidenti ed attivi anche i piccoli pesci.

Un mix di particle semplici come mais e canapa, uniti a pastura da fondo e/o polenta e boilies di diametri differenzi che spaziano dalle piccole misure alle grosse bocce del 30 (in modo da far rimanere comunque delle palline anche per le grosse carpe che in genere banchettano per ultime)

(clicca qui per leggere un articolo su come fare una polenta tecnica per creare volume a basso costo)

In questo caso di parte con almeno 5 chilogrammi di boilies e il doppio di granaglie varie, quindi necessitiamo di almeno 30 kg. di palline e 50 kg. di particle per 5 giorni in un grande lago.

Tanta roba davvero...d'altronde è meglio riportare a casa che finire sul più bello di un grosso branco di carpe che finisce in pastura e procura partenze a ripetizione!

L'esca più adatta è un birdfish trattato come le caratterizzazioni del 50\50, (con le stesse basi aromatiche) tutti i nutty con particolare valenza in estate e autunno, oppure le caratterizzazioni stesse del 50\50 che contengano almeno il 10% di farine di carne o pesce.

(clicca qui per scoprire la mia ricetta preferita per queste occasioni)

In questo frangente non è sbagliato presentarsi sulla sponda con due esche completamente differenti fra loro, tipo due boilies di cui una attrattiva e l'altra nutritiva, oppure una buona boilie all round e le tiger nut. Questo per interpretare al meglio i gusti e le preferenze delle carpe del luogo, adattando l'innesco in funzione del rateo catture, durante la pescata.

C'è da dire che se lo spot è quello giusto e le carpe transitano nella nostra area, è facile catturare su tutte le esche, correndo il rischio di terminare la pastura prima della fine della pescata!

Una brutta situazione, mitigata dal fatto di aver catturato un sacco di carpe, che spesso ci fa tornare a casa con la sensazione che ne avremmo potute catturare molte altre!

Il problema in questi frangenti è dato dal fatto che i pesci rimangono attivi fino a che trovano da mangiare con comodo...abbandonando lo spot quando finiamo di dare loro dei comodi bocconi.

 

   -pasturazione preventiva di condizionamento

 

Un sistema di pesca molto praticato agli albori della nostra disciplina che è lentamente caduto in disuso per svariati motivi fra i quali la progressiva abitudine del pesce ad accettare con facilità la boilie, la difficoltà di curare una posta senza che altri pescatori la possano sfruttare più o meno consapevolmente ed infine la decaduta cultura dell'esca che fa desistere i più a causa dell'alto costo di questo approccio.

Questa era l'unica definizione accettata per il termine "pasturazione" quando io ho iniziato il mio percorso alla scoperta delle grosse carpe e della tecnica del carpfishing nei primi anni '90.

Si tratta in pratica di curare il posto alimentando con continuità il pesce per almeno 15-20 giorni con particolare frequenza e senza pescare, in modo da creare una confidenza massima verso l'esca stessa che diventa alimento sempre presente, comodo e nutriente, a cui i pesci si abituano e che ricercano con avidità.

Rispetto al primo caso trattato diventa fondamentale l'apporto di nutrienti, sempre accompagnato di un buon gusto che permetta la rapida accettazione. L'attrazione primaria (clicca qui per scoprire cosa significa attrazione primaria e secondaria) che escxe dalla boilie e che è di natura prettamente chimica, può tranquillamente essere omessa in questa tipologia di palline.

Si parla di palline proprio perchè questa strategia si base ESCLUSIVAMENTE sull'esca tecnica, la boilie, avendo le granaglie in genere una scarsa capacità di stimolare il pesce per lunghi periodi.

Per le quantità sarebbe da discutere in base a stagione , tipologia dello spot e dei pesci presenti ecc. ma volendo semplificare , diciamo che si debbano usare almeno 5 kg. di boilie nutrienti , grosse e dure ad ogni pasturazione.

(scopri il libro Boilie istruzioni per l'uso che ti spiega proprio che esche usare in funzione della stagione, del tipo di acqua e dell'alimento naturale presente, clicca qui)

Esche ideali tutte quelle realizzate con mix nutritivi per lo più con ingredienti animali , puntando alla qualità degli ingredienti solidi, risparmiando su liquid food e aromi particolari che con tempistiche così lunghe non servono molto perchè il pesce si abitua al gusto dell'esca.

Risulta fondamentale riuscire ad elaborare un'esca ad alta componente nutrizionale, spendendo il meno possibile perchè le elevate quantità ( 30-40 kg. di boiles a settimana) vedono nel budget il principale limite a questo tipo di strategia.

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Se hai dei dubbi specifici e vuoi elaborare una tua ricetta personalizzata sfruttando la mia consulenza ed aiuto, non esitare a contattarmi sfruttando il modulo che puoi scaricare attraverso il link che trovi qui sotto. Sarò lieto di essere tuo complice nell'elaborare la strategia migliore per te e che rispecchia il tuo modo di interpretare l'esca. La consulenza è GRATUITA.

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