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Com'è fatto un aroma da carpfishing?

L'aroma è uno degli ingredienti usati per fare le boilies più amati oppure odiati dai carpisti!

Di sicuro quello più caratteristico tanto che i pescatori tendono a definire le loro esche proprio in base a questo (es. boiles alla fragola, alla banana, allo scopex etc.).

Ma come sono fatti gli aromi da pesca ? E in cosa differiscono da quelli alimentari che possiamo trovare sugli scaffali dei supermercati?

Prima di rispondere domandiamoci cos'è un aroma artificiale.

Come si può notare dalla foto in apertura dell'articolo, l'aroma (in questo caso un aroma alla fragola) è un complesso costrutto di sostanze chimiche combinate fra di loro in precise proporzioni e stabilizzate in un solvente, che sono in grado di replicare sia al gusto che all'olfatto la sostanza a cui si ispirano. Di fatto di fragola non c'è nulla...ma annusando ad occhi chiusi ci sembra di avere sotto il naso un cestino di frutti succosi e profumatissimi!

 

(Clicca qui per una ricetta di boilies alla fragola "extreme"!)

 

Alcuni aromi replicano solo l'odore, altri solo il gusto, altri ancora odore e gusto insieme.

Ma questo concetto è valido per gli aromi creati per gli esseri umani, ovvero quelli usati per i gelati, i dolci, gli sciroppi, le sigarette elettriche etc.

I pesci hanno un unico senso che viene definito "del gusto" in grado di percepire molecole chimiche disciolte nell'acqua che passano attraverso la bocca e/o giungono in contatto con i bottoni recettori del gusto posti sui barbigli, all'esterno delle labbra e nel cavo orale.

Già da questa prima analisi è facile intuire che un aroma da pesca non è esattamente uguale a quello usato per fare le torte in alimentazione umana... anche se molti carpisti (e purtroppo anche tante aziende) sembrano non cogliere questa sostanziale differenza sensoriale.

 

Nel caso degli aromi che ci interessano è palese che si stia parlando di sostanze IDROSOLUBILI che contengano al loro interno delle sostanze chimiche primarie che siano in qualche modo stimolanti, attrattive e appetibili per le carpe.

 

(clicca qui per un articolo su come gli aromi si dissolvono nell'acqua)

 

Gli aromi da pesca sono quindi assemblati da chimici specialisti che collaborano ed interagiscono con biologi e pescatori.

Il chimico ha conoscenza sulla formulazione, il biologo sulle sostanze che possono essere stimolanti per il pesce e il pescatore che mette l'esperienza pratica e che poi proverà in pesca per avere un riscontro pratico su cui aggiustare il tiro fino ad arrivare al prodotto finito commerciabile.

Si parla di sviluppo commerciale perchè ovviamente questi passaggi e la collaborazione fra varie figure professionali hanno un costo che si giustifica in un ambito di sviluppo destinato a vendere il prodotto finito.

Ma è sempre stato così?

In realtà la storia degli aromi per l'uso specifico nella pesca alla carpa si deve al fatto che in alcuni casi le "tre" figure confluivano nella stessa persona e quindi avevamo un chimico con buone competenze di biologia, che era anche appassionato pescatore e che quindi sviluppava i prodotti per se e le proprie esigenze.

Questo è effettivamente il percorso migliore che però è alquanto raro nella pratica odierna.

Ecco quindi che personaggi del calibro di Geoff Kemp e John Baker hanno guidato negli anni 70-80 questa rivoluzionaria avventura verso la creazione del perfetto attrattivo.

Ma la diffusione capillare e di massa è legata alla figura di Rod Hutchinson per quello che riguarda gli ingredienti per il self made e a Richworth per ciò che riguarda l'impiego degli aromi nelle boilies pronte ready made.

Agli albori comunque tutti hanno fatto riferimento a Kemp e Baker, quest'ultimo ancora in azione con gli aromi originali che lo caratterizzano fin dagli anni '80, probabilmente i migliori prodotti attualmente presenti sul mercato

 

(Le regole dell'attrazione, un articolo molto importante da leggere! clicca qui)

(Per vedere gli aromi di John Baker clicca qui)

(Storia delle boilies)

 

Gli aromi per pescare le carpe devono quindi essere idrosolubili, attrattivi e TERMOSTABILI, ovvero essere costruiti con sostanze in grado di superare gli 80°C di temperatura, arrivando almeno fino a 100, visto che la boilie è per definizione un prodotto cotto.

E anche questo particolare non proprio insignificante sembra a volte ignorato da tutte quegli appassionati ( e purtroppo anche aziende) che attingono a piene mani da industrie alimentari come Baiocco e similia, senza ragionare sul fatto che un aroma creato per i sorbetti o per le bibite rinfrescanti non è detto che superi indenne la fase di cottura.

Arrivando finalmente all'assemblaggio dell'aroma iniziamo col definire che la maggior parte del liquido che troviamo nel boccino è il solvente usato per raccogliere e disciogliere gli ingredienti chimici attivi che sono dosati in microgrammi su litro...tanto per avere un termine di paragone delle grandezze.

Il problema da risolvere è duplice, di natura legale e pratica.

La parte legale è dovuta al fatto che le sostanze chimiche pure possono essere maneggiate solo dagli addetti ai lavori con tutti i problemi relativi alla sicurezza che comporta maneggiare liquidi o polveri ustionanti e tossici in alto dosaggio! Per questi motivi è vietato commercializzarle pure e devono necessariamente essere diluite a norma di legge.

Il secondo problema è riuscire a dosare il prodotto in ambito casalingo per impastare modiche quantità di mix!

Se per esempio mi trovassi a vendere un prodotto che si deve dosare in mezzo ml. per chilogrammo di farine sarei fuori mercato per il semplice motivo che molti neofiti non sarebbero in grado di gestire questa unità di misura.

Per questi motivi il dosaggio degli aromi è standardizzato e compreso fra 1/2 e 1 millilitro per uovo, portando in pratica il dosaggio fra un range minimo e massimo compreso fra 2 e 10 ml. per kg. di farine secche. Dipende ovviamente dall'azienda che produce e da quanto hanno deciso di concentrare.

In termini pratici se io metto 3 millilitri di aroma concentrato 1:1000 oppure 6 millilitri di aroma concentrato 1:2000 non vi è alcuna differenza di resa.

(1:1000 significa che su un litro di solvente c'è 1 millilitro di sostanze chimiche pure)

 

(ho già parlato di come dosare gli aromi in un precedente articolo, se lo vuoi leggere clicca qui)

 

Il solvente più usato è il glicole propilenico  E1520, seguito dal glicerolo, dalla triacetina e anche dall'alcol.

Si tratta del più utilizzato perchè stabile, economico, atossico, ben accettato dal pesce e solubile a prescindere dalla temperatura dell'acqua (che invece condiziona gli altri).

Molti avranno sentito parlare anche di aromi in olio (in genere di girasole raffinato) ma non li tratterò in questo articolo in quanto non sono "aromi" ma è più corretto definirli "pallatant" ovvero regolatori del gusto dell'esca che non escono se non in minima parte dalla pallina.

 

(clicca qui per un articolo sugli aromi in olio e gli aromi combinati multi solvente)

 

Lo stesso si potrebbe dire per gli oli essenziali (a volte diluiti in olio di mandorla o girasole) che sono semplicemente degli insaporitori e non dei veri e propri attrattivi.

 

(clicca qui per un mini video sugli oli essenziali usati per fare le boilies)

(clicca qui per un video su come combinare insieme oli essenziali e aromi per fare boilies)

 

Negli anni '90 ci fu una esplosione di aromi sciolti in alcol che sembravano avere caratteristiche superiori. In realtà il vero vantaggio di questi aromi era che il solvente evaporava tutto durante cottura e asciugatura lasciando all'interno delle palline solo la componente aromatica primaria, vantaggio che diventava però effimero visto anche il costo superiore del solvente.

E così sono rimasti quasi esclusivamente ottimi aromi in glicole.

In pratica quindi per assemblare un aroma sciolgo le opportune quantità di attrattivi nel glicole , avendo l'accortezza di creare efficaci sinergie e di arrivare ad un risultato finale attrattivo per il pescatore!!!

Come per il pescatore????

Ma fino ad ora non si è parlato delle esigenze della carpa e delle differenze fra uomo e pesce? E quindi cosa c'entra il carpista?

Purtroppo ogni prodotto commercializzato deve prima piacere a chi compra e poi rivelarsi efficace, perchè un prodotto molto efficace che non piace rimarrà fermo su uno scaffale!

Quindi chi produce deve anche ottenere un risultato accattivante e per questo inserire anche le molecole volatili aromatiche che possono essere percepite dal naso del pescatore!

Ma questo ancora non basta!

Un ottimo aroma da carpe nasce di colore trasparente piuttosto neutro, tendente al chiaro, al giallognolo o al marrone scuro a seconda delle sostanze impiegate.

In questa forma non è vendibile e io lo so bene perchè a fine anni '90 creai personalmente un aroma "fragola" eccezionale in pesca (grazie alla collaborazione con un amico chimico aromista che lavorava in una grande azienda che produceva sostanze chimiche per l'alimentazione) che era gialla come risultato e fummo costretti a colorarla di rosso per renderla "appetibile" al consumatore finale che avrebbe avuto molte difficoltà ad acquistare un aroma "fragola" giallo...così come sarebbero state invendibili delle boilies ready made alla fragola gialle o verdi!

Di conseguenza vengono aggiunti anche coloranti in grado di abbellire io risultato finale del prodotto!

Quindi ricapitolando, una base di solvente, le sostanze attrattive adatte, le sostanze aromatiche volatili, il colorante e per finire uno stabilizzante che impedisca sedimentazioni o indesiderate stratificazioni del prodotto.

Vi sembrerà impossibile ma la parte più difficoltosa è proprio quella di rendere il tutto appetibile al pubblico!

 

(come si conservano e quanto durano gli aromi artificiali?Clicca qui per leggere un articolo)

 

Ma quali sono queste micro sostanze attrattive e perchè sono attrattive?

La lista delle sostanze è piuttosto lunga, vi sono acidi organici primari carbossilici (butirrico, acetico, caproico etc.) esteri della frutta (sempre derivati dagli acidi carbossilici), ammine aromatiche (odore di pesce), lattoni , flavoni, chetoni , vitamine e amminoacidi in forma libera.

Perchè sono attrattive?

Queste sostanze, o per meglio dire queste famiglie di sostanze, sono presenti in natura e in genere derivano dalla scomposizione, fermentazione, digestione e putrefazione degli alimenti. E chiaro che un pesce onnivoro ed opportunista come la carpa è specializzato nell'individuare questo tipo di molecole che possono portarla verso una potenziale risorsa di cibo, anche in dosaggi infinitesimali pari a poche parti per milione disciolte in acqua!

Il fatto è che il pesce ha recettori sensibili alle famiglie di sostanze ma non è in grado di distinguere le differenze all'interno di una stessa classe di sostanze chimiche. Per questo può essere facilmente tratta in inganno da molecole che somigliano a quelle che lei ricerca quotidianamente per individuare il cibo. Ed ecco spiegato il sottile inganno chimico portato in acqua dagli aromi artificiali!

Ovviamente più l'inganno si avvicina per intensità alla natura e più sarà facile coinvolgere il pesce senza indurlo in sospetto.

E questo è il motivo per cui la reale bravura del self maker sta nel dosare correttamente questo ingrediente all'interno delle sue boilies!

 

(Ho parlato dei dosaggi e della chimica di scambio con l'acqua in questo precedente articolo, clicca qui per leggerlo se lo hai perso)

(si possono combinare più aromi? clicca qui per un articolo al riguardo)

 

Credo di aver detto tutto, spero in una forma comprensibile ai più. Si potrebbe in futuro pensare allo sviluppo di un aroma artificiale self made...vedremo più avanti.

 

(vuoi una ricetta self made di aroma? la trovi nel libro The Bait Guru)

 

Vi lascio con un interessante video su come sono fatti gli aromi industriali, buona visione.